mercoledì 6 gennaio 2016

IL FOTOCLUB E GLI APPASSIONATI FOTOGRAFI

Il 23 ottobre 1987 nasceva il Fotoclub di Codognè, che annoverò più di sessanta iscritti non solo del paese, ma anche di Oderzo, Vittorio Veneto, Tarzo e Pordenone.
L'intento era quello di creare momenti per la condivisione delle esperienze, nonchè per fornire occasioni di formazione. Negli anni Ottanta, infatti, la fotografia era ancora analogica e necessitava dell'uso di rollini e poi dello sviluppo e della stampa in laboratori specializzati oppure in camera oscura. In molti casi, poi, le fotocamere erano completamente manuali e tutto ciò rendeva necessaria una conoscenza, almeno di base, della macchina e delle tecniche, specialmente per coloro che volevano sperimentare le molteplici potenzialità della fotografia.
Grazie, inoltre, all'originalità di Stefano Esposito, il Fotoclub si dotò di un proprio logo, nato dall'idea di rileggere la facciata di Villa Toderini come l'obiettivo di una fotocamera.
L'anno successivo il club organizzò un corso di fotografia, di dieci lezioni, invitando a relazionare nomi importanti quali: i fotografi ed artisti Danilo Turchetto e Carlo Del Puppo di Vittorio Veneto, l'incisore ed insegnante Domenico Peruzzi di Gaiarine, il fotografo Vincenzo Terrasan.
A seguito di ciò, fu indetto un concorso fotografico.
Le foto dei concorrenti vennero esposte per due settimane nei locali del noto bar del Borgo Chiesa così che la gente potesse esprimere il proprio parere e una libera scelta, decretandone i vincitori, ai quali fu assegnata una targa raffigurante il Leone di San Marco.
Curiosa è poi la storia della sede del club e del suddetto corso di fotografia.
Il giornalino comunale "Codognè Notizie" del maggio 1988, così lo riporta:

" [...] I soci hanno voluto pubblicamente ringraziare Don Angelo dal Bo, parroco di Cimetta (che si è prodigato per trovare una sede adatta allo svolgimento delle lezioni del corso), il sindaco di Codognè, la civica amministrazione ed il consiglio comunale (che hanno messo a disposizione l'aula consiliare), la biblioteca comunale di Codognè (che ha concretamente aiutato il Fotoclub mettendo a disposizione la biblioteca per i primi due incontri del corso), la famiglia Biasi di Codognè (che ha messo a disposizione la sua vecchia ma simpatica casa in via Vittorio Veneto 71 per essere utilizzata quale sede del Fotoclub), il mobilificio 3A di Cimetta (che è stato il primo a rispondere all'appello per sedie e tavoli, seguito dal mobilificio Antares e dalla Comprex)".

Qualche anno dopo, per carenza di fondi, il Fotoclub si sciolse, lasciandoci, però, un'eredità spirituale importante, fatta di passione e di saperi che ancora oggi attesta una diffusa abilità per la fotografia artistica propria della comunità di Codognè.
Tra i soci del Fotoclub ci sono Renato Busiol, Pio Dal Cin e Sergio Modolo.

RENATO BUSIOL, storico panettiere di Codognè. La nostra campagna e la collina sono i suoi soggetti preferiti, specialmente se sono espressione di un tempo trascorso, con le sue genti antiche. Oltre al fotografare, tempo addietro era solito sviluppare da se stesso le proprie foto in bianco e nero. Amico di Fulvio Roiter, noto fotografo veneziano, che considera il suo maestro, numerose sono state le uscite insieme per fotografare il paesaggio e le sue anime. 
Ha partecipato a diversi concorsi fotografici, distinguendosi per bravura e menzioni.

Si pensa a PIO DAL CIN, fotoreporter di professione per numerosi giornali, come uno tra i più importanti custodi della memoria popolare del nostro paese. Con la sua macchina fotografica ha immortalato zone di guerra tra le più pericolose al mondo (ad esempio la Prima Intifada Israeliana e la Guerra dei Balcani), momenti storici (come la caduta del Muro di Berlino) e capi di Stato. Di lui colpiscono in particolar modo le fotografie in bianco e nero aventi a soggetto gli uomini comuni, intenti a vivere il loro quotidiano, ritratti nella fugacità di uno scatto che riesce a caricarsi di pathos ed emozioni.

SERGIO MODOLO, storico gelataio del nostro paese, ci lascia sbalorditi per la sua passione di fotografare le saette infuocate che squarciano il cielo temporalesco sopra  Codognè. Una di queste immagini conquistò il podio nel citato concorso fotografico organizzato dal Fotoclub nel 1988. Sergio, fin da bambino, era attratto dalla macchina fotografica, ma non poteva averne una perchè era piccolo e non c'erano le possibilità economiche. Ebbene, fu la prima cosa che acquistò da adulto, la sua Nikon FM2 e qualche anno dopo, in un viaggio a Mosca, una Zenit ET. I lampi e il cielo divennero i suoi soggetti preferiti, foto difficili da realizzare perchè necessitano di un'ottima padronanza della tecnica del tempo di esposizione lungo.

A Roverbasso vive LUIGI CALLEGARI, che ha trasformato la sua passione per moto e motori in lavoro e non solo. E' appena diciottenne, nel 1973, quando già vuole vivere le emozioni del Gran Premio di Motociclismo di Imola. Chiede, quindi, in prestito una macchina fotografica tedesca per immortalare i momenti più significativi di questa sua esperienza. Acquista in seguito una Zenit e da allora continuerà a fotografare, cercando l'immagine perfetta in grado di racchiudere assieme una passione, un luogo e i suoi protagonisti. Negli anni ha fissato su pellicola soggetti diversi, come matrimoni, feste, amici, ma al primo posto rimangono la Moto GP e la F1.

ANDREA BASSO è una forza della natura, capace di immortalare nei suoi scatti quanto di mirabile e affascinante il mondo naturale riveli. Sono immagini che ci lasciano letteralmente a bocca aperta. Come non citare le mistiche immagini di una Codognè notturna ed innevata, o del Pian Cansiglio risvegliatosi sotto la "galaverna", uno degli spettacoli più affascinanti che riserva l’inverno: dopo notti molto fredde e umide, ovattate da una spessa nebbia, al mattino si può scoprire che gli alberi sono stati interamente ricoperti da un deposito di aghi e scaglie di ghiaccio.

Per SERGIO PASIN "la fotografia è un tentativo, a volte riuscito, di perpetrare un'emozione, uno stato d'animo, una passione, una forma di comunicazione non verbale ma, spesso, più potente di mille parole". Queste le sue dirette parole. Il cielo, nelle sue manifestazioni, nei suoi colori, lo attrae molto.

Se poi pensiamo alle grandi occasioni e alle cerimonie istituzionali che si sono svolte nel nostro paese, da chè la memoria ci accompagna, queste sono state sempre immortalate dallo storico STUDIO FOTOGRAFICO "FOTOCINE", oggi "FOTOCINE BOTTECCHIA".
Fondato nel 1963 dal fotografo di professione, Moras Giacomo, ben presto a lui si affiancò Fiorenzo Bottecchia, che rilevò l'azienda nel 1984. Ancora oggi essa è una realtà che caratterizza la nostra comunità. Per noi, pensare a Fotocine e a Fiorenzo Bottecchia, significa pensare alle innumerevoli cerimonie religiose e civili che si sono susseguite nei decenni a Codognè e nelle frazioni, che hanno scritto la nostra storia più recente.

Tra le generazioni più giovani, si distinguono le grandi capacità fotografiche di Irene Gardenal, Nicola Piccoli e Federico Ghin.

IRENE GARDENAL è la poesia fattasi fotografia. "Amo la fotografia. Amo ciò che attraverso essa riesco a trasmettere. La ricerca che si nasconde dietro ad ogni singolo scatto, l'attimo in cui vivi un'emozione e la rendi indelebile. Per me la fotografia è questo: un momento personale e solitario, in cui cerco bellezza ed emozione". Queste le sue parole. Il lirismo di Irene tutto si percepisce nelle sue coinvolgenti immagini specialmente se in bianco e nero. Da notare una sua peculiarità: le immagini sono inserite in una cornice bianca, molto ampia, che riporta sul lato inferiore, in posizione centrale, la sua firma in corsivo.

NICOLA PICCOLI ha 21 anni e dall'età di 12 anni si affaccia al mondo della fotografia, passione trasmessagli dal padre. Inizia a sperimentare autonomamente le strumentazioni fotografiche e successivamente frequenta corsi avanzati sulla composizione, la teoria dei colori, e sulla comunicazione visiva. Dall'età di 20 anni, come sviluppo della fotografia statica, si specializza nella videografia con particolare attenzione alla fotografia cinematografica e al sound design; infatti i suoi prodotti enfatizzano al meglio le qualità del soggetto, grazie anche alla creatività implementata nella post-produzione multimediale.

FEDERICO GHIN, giovane ragazzo di Cimavilla, lo abbiamo già conosciuto attraverso il post a lui dedicato. Bravissimo artista, si è cimentato con diverse tecniche, lasciandosi ispirare dalla sua passione per il ritratto, la musica e la fotografia. Di lui ricordiamo l'importante collaborazione con l'affermata artista austriaca Conchita Wurst nell'ideazione di un foular di grande impatto comunicativo, chiamato "Love/Respect", contro ogni genere di discriminazione.
Laureatosi in Nuove Tecnologie per le Arti - Arti Visive e Progettazione Multimediale, oggi si sta dedicando al lavoro di grafico.

Logo del Fotoclub Codognè, ideato da Stefano Esposito


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