giovedì 7 gennaio 2016

DE FAVERI FLAVIO ANGELO

SCULTORE

Nasce a Codognè, in Borgo Scuole, l’11 luglio 1930. Il padre, De Faveri Antonio, classe 1904, originario di Oderzo, era un bracciante mentre la madre, Pinese Antonia Alba (detta Antonietta), del 1908, nativa di Ormelle, era casalinga. Nel gennaio 1931 l’intera famiglia emigra in Francia, a Montauban, a 50 chilometri da Tolosa. Antonio fu un abile falegname, a cui Flavio guarderà con ammirazione. Fin da piccolo frequenta la bottega del padre, dimostrando talento e creatività nella lavorazione del legno. La Seconda Guerra Mondiale fu un’esperienza difficile per Flavio e la sua famiglia. Egli si ricorda ancora della fame sofferta e di quell’estate del 1943 quando, spigolando con i suoi fratelli riuscirono a raccogliere due berretti di grano che fecero essiccare per poi macinare con il piccolo mulino per il caffè. Dopo aver chiesto un po’ di lievito al panettiere, la loro madre preparò quattro piccoli panini. Erano così buoi nonostante fossero così duri! Nel 1947 ottiene il titolo di CAP ebanista e due anni dopo si iscrive alla Scuola di Belle Arti di Tolosa, vincendo nel 1954 il prestigioso Grand Prix de Beaux-Arts della città. Nello stesso anno si posa con Licia Bin, anch’essa di origini italiane e residente a Montauban. Avranno 3 figli: Eric, Jacqueline e Sandra. Nel 1961 il giornale “Les Arts” lo elenca tra i dieci giovani pittori francesi più promettenti. Comincia anche la sua carriera come insegnante di disegno. Il 1 gennaio 1963 viene nominato professore presso i corsi organizzati dalla Municipalità di Montauban. Il primo anno registrò 2 allievi; nel 1990 gli iscritti furono 179! Ad oggi, Flavio annovera un nutrito portfolio di opere, anche monumentali, realizzate in legno, in pietra o in bronzo, esposte non solo in Francia, ma anche in Belgio e negli Stati Uniti. 


Franck Bouchè, allievo di Flavio, lo descrive così: “E’ con immenso piacere che esprimo la mia riconoscenza a questo artista di Montauban al quale devo il mio percorso sia universitario che professionale. Egli mi ha trasmesso la sua passione per il disegno e la grafica, per lo studio dei volumi e delle forme con un senso acuto dell’osservazione dei dettagli. Allievo di Flavio De Faveri dal 1982 al 1987, sono sempre stato impressionato, a volte intimidito, da questo grande personaggio che ha donato, forse senza saperlo, un senso diverso alla mia vita, una nuova visione delle cose. E’ stato un tale padre spirituale, in senso artistico, che sento sempre la sua presenza ogni qual volta mi trovo davanti al foglio da disegno o ad una prova grafica determinante per il mio futuro, come quella del concorso d’ammissione alla Scuola d’Arti applicate di Angouleme. Accadde circa 25 anni fa e, nonostante gli strumenti si siano evoluti, ancora oggi attingo al suo fondamentale insegnamento quale risorsa necessaria per elaborare i miei progetti grafici. Come si può comporre una bella pubblicità se non si conosce il disegno? Sarebbe come un musicista che non conosce il solfeggio. Sono molto grato a Flavio perché con lui ho appreso il mio solfeggio. E’ con viva emozione che gli dedico il mio percorso professionale”.











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